L’importanza di intervento precoce nell’Autismo Infantile;
L’evoluzione storica del trattamento terapeutico della sindrome autistica
Lungi dal considerare la sindrome autistica alla stregua degli altri disagi psicologici e neuropsicologici infantili, la sua maggiore incidenza statistica nella popolazione infantile costringe gli specialisti e la comunità scientifica ad un maggiore impegno in termini di diagnosi e di interventi terapeutici. Attraverso questo articolo, è mia intenzione evidenziare gli aspetti della ricerca scientifica che testimoniano l’importanza di un intervento precoce nell’Autismo.
Dalla psichiatria agli studi di neuro – immagine sulla sindrome autistica
In origine, con la nascita della psichiatria, l’autismo era inserito nell’ambito delle psicosi, per i suoi sintomi comportamentali e relazionali e, delle demenze, a causa delle forme di inabilità cognitiva-intellettiva che esso comportava.
Con la nascita della psicoanalisi, è stato possibile dare una spiegazione psicologica alle sindromi psichiatriche. Al confine tra psichiatria, biologia e psicologia, nacquero anche le teorie sulle cause di Autismo. Tra le cause principali del disturbo autistico, è stata inizialmente fin troppo cavalcata l’onda della responsabilità materna, e pertanto nel tentativo di curare tale sindrome , si verificò, l’allontanamento dei ragazzi autistici dalle loro famiglie, per essere curati in ambienti protetti e da personale qualificato.
Di storia ne è passata, e la scienza ha fatto il suo percorso evolutivo. Con gli studi di neuro-immagine si è potuta accertare una diversa morfologia del cervello nei soggetti autistici oltre ad un diverso funzionamento nelle neuro-trasmissioni. Contemporaneamente è cresciuta la conoscenza dei circuiti cerebrali, delle varie funzioni cognitive ed i loro deficit (neuropsicologia e neurologia). Si è dunque scoperto che nel funzionamento cerebrale dei soggetti autistici, sono carenti le comunicazioni tra varie aree del cervello e la corteccia prefrontale.
Perché è possibile intervenire precocemente contro l’autismo infantile?
La corteccia dell’area prefrontale è deputata a svolgere tutte quelle funzioni di analisi e controllo degli input e organizzare una risposta adeguata. In altre parole è l’area più evoluta. Negli affetti da autismo tale area non è adeguatamente collegata alle aree inferiori, giustificando tutti i vari sintomi di autismo.
In seguito alla scoperta della cosi detta “plasticità neuronale”, ed il Nerve Growth Factor della Rita Levi Montalcini, si è aperto uno spiraglio di speranza per tutti quei disturbi neurologici che comportano la relativa perdita di funzioni. Il cervello è plastico: non accresce dopo l’adolescenza in numero di neuroni, ma in seguito a danni può ricostruire nuove connessioni in sostituzione di quelle danneggiate. In seguito ad opportune stimolazioni esperienziali si possono modificare le modalità di comunicazione biochimica tra neuroni.
Stato dell’arte su Terapia e Diagnosi a favore dell’Intervento precoce nell’autismo
Secondo le teorie cognitiviste, per la terapia dei sintomi autistici in Autismo conclamato, i ricercatori hanno puntato l’attenzione sulle capacità residuali a livello di apprendimento. Numerosi programmi educativi sono stati proposti per potenziare alcune abilità, tra le quali
- la socializzazione
- l’apprendimento
- il controllo comportamentale
L’area di studio riguardante la psicoanalisi e la psicoterapia infantile, ha potuto analizzare numerosi video di neonati nell’ambiente famigliare. Grazie a questi si è potuto notare che alcuni neonati manifestavano particolari anomalie, motorie, sensoriali, comportamentali. Successivamente, al raggiungimento dei 4-5 anni di età, gli stessi bambini erano stati diagnosticati come autistici.
L’esperienza terapeutica ha così favorito la messa a punto di strategie di intervento precoce nell’ Autismo Infantile. Infatti, ciò che caratterizza un futuro bambino autistico (da uno con altri disturbi psicologici) è l’arresto o l’involuzione di alcune funzioni cerebrali neuropsicologiche. I bambini che presentano precoci anomalie le quali sono indicatori di una futura sindrome autistica sono definiti Bambini PRE-AUT: ovvero manifestano precocissimi segnali di arresto evolutivo.